Notti notturne

giovedì 11 agosto 2016

La banalità dello scrivere

La banalità dello scrivere

           di Matteo Tassinari
Mettiamo in chiaro su ciò che leggerete, consapevoli del fatto che questo post mi creerà alcuni “nemici”, ognuno la pensi come vuole. E' il mio concetto basico. Che terribile, che bella, che stupore la propria misera umanità, così fragile, così povera e gentile, grande allo stesso tempo, da far paura. Non pensavo che l’umano fosse una miscela, un insieme di queste ore disperate tra tragedia e sorrisi.
 Le cose      che
fanno       male
E' opportuno specificare che coi soldi propri, ognuno di noi ci fa quello che vuole, scriverlo mi rende pure banale, ma è necessario. Ognuno è libero di sfamare i propri vizi e virtù, soddisfare i propri istinti, anche quelli come inesistenti, che non ci appartengono, ma coi soldi puoi dissetare anche l'arsura secca e acuta che non hai. Credo che il discorso valga di più, in riferimento alle cose che fanno male.
Filosofo, Benedetto Croce
Tipo la seguente "poesia" di Ali di poesia: "Impazienza, allontanati, Volontà, preparati, Ho sete di libertà, Ansia di felicità, Attendo, Non mi arrendo, Le mie energie spendo, Vivendo". Non mi rimane che ricordare ad Ali di poesia quanto disse Benedetto Croce in modo inesorabile: "Fino all'età di 18 anni tutti scrivono poesie. Dai 18 anni in poi rimangono solo 2 categorie di persone, i poeti e i cretini". E questa l’abbiamo detta.
Poi vorrei mettere in chiaro le sciocchezze invidiose, compagne inseparabili, le maestrine “sotuttoio”, consorterie, sette di taglio e cucito che si spalleggiano, più si è, e più si fa soffrire, e soffre di più chi è orripilto da queste congreghe della "conoscenza". Si tratta di persone insopportabili, che si credono geniali e le donne che si ritengono delle gran gnocche mettendo delle foto nei profili, come se fossero loro, dandosi dei nomi da super figa, tipo "Darkana", "Olimpia", "Nicole". Da adesso, metto sul tavolo anche il cinturone con tutti i proiettili pronti all'uso e verrà fuori la vanità della sciantosa ubriaca o chanteuse alcolisticamente ebbra. Che abiezione, che schifo, che senso di vomito, sentirsi crescere dentro quella stessa viltà e impotenza che ho disprezzato negli altri.
E' dai grandi tradimenti che hanno inizio i grandi rinnovamenti, dicono gli esperti. Eppure è da tempo che io, in questa fetta d'umanità, sono persuaso, per quanto consapevole, d'essere un grande traditore, un disertore di pieghe sociali dove tutto s'aggiusta se sei dei loro, una dinamica di protezionismo tra consorterie e fare soldi coi sogni delle persone illudendole. Mi spiego. Una delle categorie più inflazionate, è quella dei cosiddetti Liberi pensatori o Battitori liberi a cui cambierei il nome. Non so, tipo Autonomi Creativi o Autartico di Talento. Che dite, vi piace? Può andare?
 Il resto è      puro
Hurlyburly
Antonin Artaud
Oggi è il tempo d'una concezione rinnovata dell'umanità tutta intera che si racchiude in una "globalizzazione" delle conoscenze relative a tutte le culture, le scienze, le religioni, i saperi. Serve prendere un notes e girare il mondo. Antonin Artaud del teatro della crudeltà, si recava spesso in Messico, quasi senza denaro. Nei villaggi indios della Sierra Madre matura. Un totale distacco dal mondo occidentale. Lo affascinava il peyote (fungo allucinogeno), le danze solari e la simbiosi che gli indios manifestano con la terra e il suo doppio notturno (la luna), un approccio alla vita perfettamente spiritualista, l'unica, vera e autentica risposta al consumismo. Il resto è solo bla, bla, bla, chiacchiere! Mica si fanno i bouffè con le tartine in riva al mare per brindare all'uscita di un libro tirato lì in tutti i termini e modi.
Detto ciò, che nessuno avrà capito, entro nel dibattito. La domanda assolutamente senza doppi fini, è sempre quella: “Hai scritto un libro e vuoi pubblicarlo?”. Tanto lo sanno benissimo: gratta forte e vedrai che dalla modestia del grande uomo che si vanta d'essere "scrittore", verrà fuori la vanità della sciantosa pronta a prostituire i propri denari pur di vedere la propria firma su un centinaio di pagine da tirare contro il muro solo per la l'orribile grafica.
 Mi compro un editore
Autolobotomizzazione
Inoltre, pagare per pubblicare è come essere raccomandati o ancora più paradossalmente è pagare il tuo datore di lavoro per lavorare. Se paghi non saprai mai se il tuo libro è stato pubblicato grazie alla "bontà" del tuo testo o perché hai un la possibilità di fare tutto da solo perché hai i soldi per farlo. In pratica compri il tuo editore che ti vezzeggerà perché in te vede i soldi che possiedi e che in parte vorrebbe prenderne un pò pure lui. Quasi sempre, stampare a pagamento corrisponde all'odiosa formula della raccomandazione. Da una parte entri nel circuito vizioso della "letteratura spazzatura", ma solo alla condizione di sborsare almeno 5 mila euro, poi se il libro fa schifo non è un problema, coi soldi trovi gli "editori" che vuoi prontissimi a dirti: "Ma come scrivi bene!". Bugia, lurida bugia.
Voi, come me,     non vi
 chiamate Ian      McEwan
Il lavoro di editing è cosa seria, poco meno del testo. E' il primo aspetto che balza agli occhi del lettore, perché i destinatari sono loro, non tu che brindi alle tue parole, cenne a folgore! Se è brutto, stai certo che non lo leggerà nessuno, tanto voi, come me, non vi chiamate Ian McEwan o David Foster Wallace.  Il lavoro d'editing ha in possesso il successo del libro e nelle editoria on line mi pare che non sia preso molto in considerazione, mi pare.
Davvero! E' la grazia dello stesso, la sua anima visiva, il suo DNA palese, la prima opzione che salta agli occhi di chi lo sfoglia. Il concetto di editing includo anche la grafica, ovviamente, molto raffazzonata in quasi tutti i libri fatti. Sembrano essere tirati molto lì, senza infamia ne gloria. La domanda è sempre quella: "Hai Scritto un libro? Invialo Ora In Lettura Scadenza”,  le maiuscole ci sono davvero, non le metto io. Pensano che forse con questa "genialata" ornino e garantiscano la professionalità oltre alla qualità del "prodotto"? Niente, acqua da tutte le parti.
Ian McEwan
Quante sono le case editrici on line? Non si sa perché non lo si vuol far sapere. Ho notato che cercano di muoversi con molta tenacia e altrettanta parsimonia, non vogliono dare nell’occhio, sembrano che abbiano timore di qualcosa, ma nel silenzio delle caselle postali Gmail, Libero, una volta Yahoo e tutti gli account possibili, eccome se arrivano gli inviti a pubblicare il testo che hai nel cassetto da dieci anni, accipicchia, c’è un giro di richieste inviti, domandi, questionari, profili, complimenti per un piccolo ed orribile testo inviato che, al confronto, il mercato delle Pulci di Calcutta è l’ordine impeccabile dell’umanità.
Charles Bukowski
“L'opera da Lei inviata a noi, sarà valutata, in via autonoma, da ognuna delle realtà editoriali che aderiscono al network. Abbiamo notato un ottimo livello di struttura”. Cosa vorrà dire? Continua: "Qualora si desiderasse partecipare alle selezioni di un solo marchio tra quelli che compongono il network, è possibile utilizzare direttamente l'indirizzo e-mail della relativa casa editrice: Europa Edizoni inediti@europaedizioni.it, Gruppo Albatros inediti@gruppoalbatros.it". Oppure l'approccio improvviso, tra una pagina e l'altra del Web, compare un banner rosso con la seguente scritta (testuale): "Hai scritto un libro? Inviacelo! Mensilmente o bimestralmente la nostra casa editrice seleziona opere letterarie per la pubblicazione. I partecipanti accettano il trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs 196/2003.
Ciao, caro... oggi sto bene
Inviaci i tuoi testi inediti e i tuoi dati (nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico), entro venerdì 09/09/2016 all'indirizzo: Gruppo Albatros - Casella Postale 40 VT1 - 01100 Viterbo oppure tramite e-mail, all'indirizzo: inediti@gruppoalbatros.it. Gli autori delle opere ritenute idonee per la pubblicazione riceveranno una proposta editoriale. I dattiloscritti non saranno restituiti. Il Gruppo Albatros valuta, per la pubblicazione, opere di poesia (min. 30 componimenti), narrativa (romanzi o raccolta di racconti, senza limiti di lunghezza), o saggistica (senza limiti di lunghezza). Alè, è l'affare è fatto. L'affare è fatto per loro, grazie alla tua onesta e umana vanità di poter dire: "ho scritto un libro, sono diventato scrittore". Viviamo di questi piccoli orgasmi, il problema a lungo termine, sarà con la prostata. Lì non puoi fregare
La presentazione del sito di Officina Editoriale è impeccabile: “Perché tutto quel darsi da fare, quel muoversi, presentare, scrivere, auto promuoversi, chattare, bloggare e sognare lascia una traccia sul percorso, apre strade, crea nuove iniziative. Officina editoriale è il laboratorio AltroMondo, la memoria di quanto accade”, non è molto chiaro il messaggio, però ci fidiamo.
Tra i disturbi della personalità, si annovera il narcisismo, configurazione personale con tratti specifici in cui è importante poter distinguere tra forme di narcisismo “sano” , espressione di una buona stima di sé ed invece forme patologiche, che rivelano forti carenze nella struttura dell’Io dell’individuo
I         nuovi Dostoevskij
Ma è con Vertigo Libri opere@vertigolibri.com, networkeditoriale.it http://www.caseeditrici.eu/ che troviamo quintalate di professionalità, sempre prendendola larga, anzi larghissima: “Fondata a Roma nel 2007, intende diffondere in Italia opere internazionali di letteratura, saggistica e giornalismo contemporaneo, quest'ultimo non so che bestia sia. Avvalendosi della collaborazione di prestigiosi interlocutori editoriali” e non dice chi sarebbero questi nuovi e sconosciuti Fëdor Dostoevskij e scientifici.
Libri venduti a peso
"La casa editrice offre al lettore, in edizioni attentamente curate, le opere che definiscono le maggiori tendenze letterarie in atto in numerosi Paesi del mondo. Completano il quadro dell’attività svolta da Vertigo gli eventi, i seminari, le presentazioni e le tournée, che porteranno in Italia molti degli autori pubblicati”, caspita che giro largo prima d'arrivare al punto! Interessante notare l’anno di nascita di Vertigo, il 2007.
Guai a chi prende le "Fallaci" scorciatoie on line
Perché? In quel periodo esatto, per chi l'avesse notato, ma soprattutto per chi non l'avesse  notato, c’è stata un’esplosione improbabile di nuove case editrici online o che puoi trovare sul Web oceanico, dove stampano copie orribili, grafiche inesistenti, molto spesso prive di foto, carta bianca e leggera, ma il prezzo non lo si saprà mai, clausola che si scioglierà quando si farà una richiesta precisa e protocollata. A quel punto si fanno in 10 per convincerti che sei il nuovo Paul Benjamin Auster, Philip Roth o Peter Cameron.
“In considerazione del crescente interesse dimostrato dal pubblico italiano per la letteratura portoghese e ispano-americana, la casa editrice ha dedicato ad esse un’apposita collana, che offre un’ampia scelta di titoli non ancora tradotti nel nostro Paese”, un preciso invito a muovere le gambe, cioè gli indici che si fanno un culo pazzesco sulla tastiera che non potete capire fino a quando non scrivete un libro.
"Sono uno scrittore", facile a dirsi...
La chiosa è fantastica: “La centralità del contemporaneo nella produzione della casa editrice si manifesta anche nella scelta di opere d’inchiesta e informazione, che facciano luce sui versanti più discussi della cultura, della società, della storia e della politica a livello mondiale. Polis contribuisce a questa fondamentale impresa di chiarimento”. 
Terre di     mezzo
Ma quanto costa un libro? “Stiamo compilando una lista di case editrici per autori emergenti, disponibili a valutare (ed eventualmente pubblicare) le opere di questi ultimi. L’elenco verrà presto aggiornato, in quanto vogliamo suddividere gli editori per città, e anche per genere pubblicato: narrativa, saggistica, manualistica e poesia. Inseriremo soprattutto realtà editoriali distribuite a livello nazionale. VERTIGO EDIZIONI VIALE LIBIA 167, 00199 ROMA info@vertigolibri.com”, siete liberi di pensare quel che volete. Poi c’è Sensi, la collana riservata alla letteratura erotica. L’attenzione è qui rivolta a quei titoli che introducano elementi letterari nuovi nel panorama, talvolta manieristico, di questo genere, ma lascerei perdere.

Fai-da-te o del Self-Publishing
Ma Internet è la terra delle opportunità, del fai-da-te o del Self-Publishing. In ogni caso è la terra dei cachi che cerca di livellare il gap creato da chi offre un servizio ma lo chiude per una fruizione difficoltosa e non propriamente meritocratica, andando a mettere sul piatto strumenti e risorse poco interessanti e raffazzonate, rabberciate o arrangiate. Linguaggio più ipocrita, non era mai stato scritto o per lo meno io non l'avevo mai letto, e dire che leggo abbastanza, anche robe turche! "Così la difficoltà si ribalta. 
Altromondo, è squisito, al limite del grottesco bizzarro, strampalato e stravagante, ma sempre eccentrico, morboso no. Perché? Leggete cosa hanno scritto nel loro sito, prendendola alla 'larghissima': “Se il server diventa improvvisamente illeggibile ci sono due possibili alternative: o farsi prendere dal panico e cercare soluzioni che in realtà fanno sbattere sempre addosso a quello stesso muro, percorrere sempre le solite strade che portano ai soliti posti, o considerare il tutto una delle più grandi opportunità di rinnovamento che potessero capitare. Chi ci conosce sa che lasciamo il muro a teste ben diverse dalla nostra”. Come??? Questi partono dal Server per arrivare dove, a pubblicarti un libro con 4 o 5mila euro, prezzo medio basso, considerate le tabelle in generale.                                                                “Chiariamo, 

fermo restando...”
Peccato è sul "Chi Siamo" cade un pò lo stile dell'AltroMondo: “Chi siamo? Fermo restando che facciamo parte di un gruppo editoriale, chi ha acquisito il nostro marchio pochi anni fa ora preme verso una vera rivoluzione della nostra fisionomia e interiorità, spingendoci finalmente ad esplorare quegli Altri mondi per i quali siamo nati a suo tempo. Le nuove collane vanno a colmare questo vuoto, riportando la nostra barra a dritta...”, sembra un script estrapolato da qualche libro sacro con tutti 'sti riferimenti ad altri mondi...
Per favore, ognuno al suo posto!
 Conclude con un aforisma che neanche la paranoia metallica di Oscar Wilde sarebbe stata capace di raggiungere tanta intensità e forza, potenza, energia, vigore, vivacità, violenza, veemenza, impeto. “Il mondo di sopra e il mondo di sotto, il mondo di dentro e il mondo di fuori. L’AltroMondo”. E questi pubblicano libri a chicchessia, anche ad un operaio che arrivando a casa a sera alle sette di sera non ha molta voglia di mettersi a scrivere un libro, e se lo fa, non gli riesce sicuramente bene, per ragioni ben comprensibili.
Ho tanti libri ma non ne ho mai letto uno...
Un chiaro rigurgito sessantottino
Un’altra "casa editrice online", con umiltà, semplicità e modestia, si presenta in questo modo. “Dicono di noi tante cose, ma poche sono vere. La fantasia al potere” Alè! Un chiaro rigurgito sessantottino, non saranno brigatisti? Dei loro autori dicono in modo assai conciso: “Sono tanti e bravi”, non fa una piega. Si rivolgono a chi gli capita a tiro: “Hai un mondo da proporci? Invia il tuo manoscritto a proposte@altromondoeditore.com.
Forza firma il tuo capolavoro costato 5mila euro!
Lo valuteremo e ti faremo una proposta di pubblicazione adeguata, cucita su misura su di te”, in pratica si stanno preparando a sfruttare la tua bolla di vanità ed egocentrismo, per far quattrini con della carta. Che gentile, vorrei sapere, alla fine, quanto costano i libri e come sono fatti quelli di Proposte Altro  Mondo Editore, se si può, o sono davvero dell’altro mondo?
... e domani sarai poeta!
Vanità delle    vanità
Infine precisano, non fossero stati chiari: “Pubblichiamo tutti? No. Per proposte ad alto livello, dal budget consistente, dagli scopi ben delineati, dalla struttura finalizzata. Richiedi un contatto scrivendo una email a proposte@altromondoeditore.com e presentando sommariamente il tuo progetto o le tue richieste. Sarai contattato e insieme decideremo il da farsi”.
Ora vi presento Carcame, uno che s'incazza di brutto, il castiga matti, che per se scopre qualcuno che pubblica parole sue e costretti a staccare dal blocchetto un assegno da 5mila euro, modello base e grafica inesistente, una colata di piombo orribile. Disse il dogmatico libertario Carlo Emilio Gadda, uno che con le parole ci giocherellava come i bimbi con le biglie: “Il dirmi che una scarica di mitra è realtà, mi va bene. Ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo, ci sia tensione tragica, ironica e mistero attivo e perché no, anche satira tagliente”, da "I viaggi, la morte". Una domanda: siete ancora poeti?
 Vi presento Carcame, che ritiene pagare per pubblicare un libro, sono capaci tutti, pure gli analfabeti. Carcame.
 I viaggi della morte
Diventare scrittori, poeti poi non ne parliamo neppure, sono capaci in pochissimi. “Il dirmi - disse Gadda - che una scarica di mitra è realtà, mi va bene. Ma io chiedo al romanzo che dietro questi due ettogrammi di piombo, ci sia tensione tragica, ironica e mistero attivo e perché no, anche satira tagliente”, (da "I viaggi, la morte" 1958 Gadda). Sempre il dogmatico ed infinito Carlo Emilio Gadda, scrisse: "Fino a 18 anni tutti scrivono poesie. Dai 18 anni in su, rimangono solo due categorie di persone continuano a scrivere poesie: i poeti e cretini". Bukowski invece regalò per intero il suo fegato all'alcol, i polmoni li diede fumo e lo stomaco a cibarie scadute, mentre, nelle sue ore ingrate scriveva poesie dietro gli scontrini fiscali degli alcolici bevuti.
Entusiasticamente Pulp
Intenso come un gargantuesco assorbente usato e sgocciolante. Pulp, molto Pulp. Entusiasticamente Pulp. Pure troppo. In ogni caso, NO! all'editoria a pagamento. Dandy dai sapori di vitelloni. Quanti profili ho letto dove tutti erano i nuovi autori pronti per lo Strega o il Campiello, molti di loro non sanno neanche cosa sia, anche se non è poi un segreto. Povero paese di narratori a soqquadro.
  La terra dei cachi
Narratori scompaginati e privi di ogni sapienza grafica o sintattica, cose semplici, ma che per scrivere bisogna per forza conoscere per non fare flop. Nel Web, la terra dei cachi, dove tutto sembra gratis e non lo è, stanno proliferando una miriade incalcolabile, una quantità enorme di Self Pubblishing, ossia gente che di editoria non se n’è mai occupata e nemmeno c’ha mai pensato e ora fanno barche di soldi con dei libri raffazzonati e senza dignità e senza pietà. Soprattutto senza il timore di mettere in testa alla gente di scrivere bene quando non è vero. Uno poi si sente autorizzato a definirsi scrittore. 
 Con lava e fuoco
Testi da brivido, ma che prima devono sborsare, per esserlo, almeno quattro o cinque mila euro. Se le vostre parole sono belle, vi devono pagare, non siete voi a dover pagar loro, funziona così il "gioco", che tale non è. E' chiaro il concetto? E' come due più due uguale quattro. Oppure se volete prostituire la vostra creatività, pagatevi un libro da una casa editrice on line, ce ne sono una risma cavernosa nel Web, abbiamo ampiamente dimostrato. Molti scrivono e pochissimi leggono. Il problema, è che chi scrive non sa che dire, ma non vede l’ora di scriverlo. Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente.