Notti notturne

venerdì 18 ottobre 2013

CL, la lobbie di "Dio"

      Tutto        un
complesso          di cose
     in un      contesto...

  di Matteo Tassinari
Una chiesa, privata, in linea con gli umori della destra politica italiana, confidente di banchieri, imprenditori e istituti di credito. Questo è, in estrema sintesi, il volto dei vertici di Comunione Liberazione, che ogni anno si ritrova a Rimini in nome dell’amicizia e ne esce rinnovata negli affari ben allegra. L'ex segretario della Dc, di cui non abbiamo certo nostalgia, Ciriaco De Mita, con la sua solita aria da filosofo greco romano, li definì con saccente alterigia "i teologi dell’estate". Oggi si sono trasformati in affaristi tutto l’anno. Il Meeting è una grande fiera vestita a iter cerimoniale religioso e culturale e per molti militanti sono convinto che sia così, credo alla buona fede dei ragazzi che arrivano da tutta Italia per stare in agosto sotto il sole a parcheggiare le macchine o allestire stand incantevoli, nulla è lasciato al caso.
Quel Celeste di mezzo
@VERTICI@

Perché i vertici di Cl, Giancarlo Cesana, Giorgio Vittadini, l'onorevole Maurizio Lupi, Roberto Formigoni, Massimo Buscemi (assessore alla Cultura di Milano fino a poco tempo fa) è insieme uomo di Formigoni, Roby Ronza, considerato una colonna del Meeting e lo strano caso del monsignor Adelio Dell'Oro, amministratore apostolico di Atyrau, in Kazakistan e la cosa ci sfugge non poco, poi con quel cognome che si ritrova, due più due non fa mai cinque, caro Dell'Oro, sono tutti tasselli di un disegno che fa di Cl una lobbie potente in molti settori della vita pubblica.
Giorgio Vittadini

Manager

operativi

Massimo Ferlini,
Presidente della "Compagnia delle Opere", Giorgio Cioni, già dirigente del Movimento popolare (un tempo braccio economico e politico di Cl), oggi è presidente di Sasa Eventi&Comunicazione cardinale Carlo Caffarra (arcivescovo metropolita di Bologna). Ma sono di area ciellina soprattutto i manager operativi, i direttori generali: Luigi Corradini, (Fatebenfratelli), Pasquale Cannatelli (Niguarda), Giuseppe Catarisano (Banca san Paolo).
Nel settore privato, l’arresto di Giuseppe Grossi, chiamato “il re delle bonifiche”, ha messo in evidenza la pervasività degli uomini vicini a Cl nel settore dell’ambiente, della Sanità e delle cave adibite allo smantellamento di rifiuti organici, attraverso una rete di rapporti che coinvolgeva alcuni assessori della giunta formigoniana, da  Buscemi a Ponzoni. Nella zona di Pavia operano gli uomini che fanno riferimento all'ex braccio destro di Formigoni nella sanità e ora deputato Pd, che controlla molti sindaci, amministratori, dirigenti di aziende comunali. Sanno lavorare di pizzo e di merletti. Si vende di tutto, senza distinzione.


Anche l’instabilità del Corno d’Africa potrebbe trasformarsi in una grandiosa opportunità per Finmeccanica. Qui in azione uno dei suoi gioielli venduti in tutti il mondo alle Super Potenze l'elicottero Ch47 (quelli con due rotori) costruito da Finmeccanica, uno dei principali sponsor delle varie edizioni del Meeting molto generosa col popolo di don Giussani.
 Finché c'è guerra
c'è speranza
L'anno scorso, solo con le commesse di questa tigre del cielo famelica come un'anaconda di carne umana, Finmeccanica ha fatturato 5,8 miliardi di euro. Il governo italiano può stare in pace essendo il principale azionista attraverso il ministero dell'Economia. "Finché c'è guerra c'è speranza" diceva Alberto Sordi in un suo film da lui diretto e interpretato. Dove c'è Finmeccanica non ci sono io. E' paradossale che l'Italia parli di Finmeccanica, primo gruppo industriale italiano nel settore dell'alta tecnologia e tra i primi player mondiali in difesa, aerospazio e sicurezza, come modello di eccellenza. Abbiamo perso la testa e i suoi contenuti per davvero. Siamo fortemente nei guai, abbiamo rovesciato tutti i crismi di giudizio a seconda di quanti fogli colorati siamo in grado di elargire.
Il denaro non ha odore
Automobili, monete con incise i volti di papi o santi, batterie di pentole, il folletto contro la polvere, magliette, accendini e tazze con gadget come se piovesse che naturalmente fanno riferimento al Movimento fondato da don Luigi Giussani. Ma ciò che mi ha sempre colpito maggiormente, sono gli sponsor che si sobbarcano, economicamente, le spese dell'evento annuale ferragostano. Banca Intesa san Paolo. Una banca armata che nell’ultimo anno ha investito in commercio d’armi più di un milione di euro. Premi ad alta velocità per arrivare primi, fregandosene della devastazione dell’ambiente e del territorio circostante, Novartis la multinazionale svizzera che ha commercializzato il Ritalin, metilfenidato che veniva dato ai bambini troppo vivaci, una bomba che fino al 2007 era classificata nelle tabelle al pari dell’eroina, e oggi è diventata curativa.

Di tutto un pò
Paolo Scaroni, strenuo combattente pronucleare, fu arrestato nel 1992 per tangenti e patteggiò 1 anno e 4 mesi. Poi ancora Finmeccanica, il primo gruppo industriale italiano nel settore dell'alta tecnologia e tra i primi player mondiali in difesa, aerospazio e sicurezza.
Il suo maggiore azionista è il Ministero dell'Economia italiano, che nel 2010 ha incassato più di 18 miliardi di euro per la vendita di aerei, elicotteri da combattimento venduti in massa ai turchi per poi uccidere milioni di Curdi, senza considerare le migliaia di bombe antiuomo costruite a Breda e disseminate per il mondo a seguito delle guerre. Ne sanno qualcosa le decine di popoli che hanno avuto a che fare con le mine antiuomo prodotte in Italia da Finmeccanica, di cui l'A.D. è da poco Alessandro Pansa, congegni talmente sofisticati ed efficaci da rendere il “Made in italy” famoso in tutto il mondo per la sua perfetta capacità distruttiva. Non solo. Ora, i 3200 volontari del Meeting indossano le T-shirt con il marchio di Finmeccanica, come metterci una Beretta, di produzione propria e in dotazione alla polizia americana.
Pecunia non olet


E’ impensabile 
quanto spasmodico, notare come il male, il commercio, il daffare, riesca a mescolarsi col bene, la preghiera, la fede per dar vita ad un ibrido. Ho molti amici di Cl, per dire che è tutta brava gente, la critica ovviamente è al movimento e certi suoi precisi personaggi e alcuni aspetti del movimento poco trasparenti che non condivido affatto. Perché le cose, su non fatemi ridere, non sono così difficili da capire è che nessuno ha voglia di vederle alla maniera di Pier Paolo Pasolini che andava in Tv e denunciava con nome e cognome, o dal Corriere della Sera scriveva che Cefis e Sindona erano dei criminali di alto rango. Proprio per la sua indipendenza, forse la cosa che più gli era cara, ne a destra, ne a sinistra, ne al centro, lo Stato italiano non ha trovato impedimenti nell'ammazzarlo e i Servizi hanno eseguito il loro lurido lavoro una notte ad Ostia, il 2 novembre 1975.
La Nestlè, conosciuta per la produzione di latte in polvere che regala agli ospedali del Terzo mondo per testarlo, pratica vietata dall’Organizzazione mondiale della Sanità e che secondo l’Unicef porta alla morte ogni anno un milione e mezzo di neonati. recenti mosse della Nestlè nel campo del latte in polvere per neonati comprendono un'ulteriore violazione del Codice dell'OMS, cioè la pubblicità del suo nuovo latte ipo-allergenico, Good Start, negli USA.


La lobby di Dio

Si è scoperto che alcuni
neonati hanno sofferto di shock 'anafilattici', con pericolo per le loro vite, dopo essere stati nutriti con questo prodotto, non a caso la Nestlè è oggetto di un boicottaggio mondiale per la pubblicità irresponsabile del latte in polvere. Poi ci sono 36mila imprese di cui il fatturato complessivo è stimato intorno ai 70 miliardi di euro: è la “Compagnia delle opere” (d’ora in poi solo Cdo), ossia il braccio economico di Cl, una multinazionale che può competere con Holding al pari della Coca Cola verrebbe da pensare, considerato il movimento di interessi che smuove.






























La Cdo non è di natura universalistica
(?)
Il Celeste, i suoi fans lo chiamano così, come un dj
La Galassia C.D.O.

La Cdo è una galassia collocata nella zona oscura del profit o no profit, dove i dati pubblici se si vuole, non esistono. L'unica certezza è che negli ultimi anni, crisi o non crisi, ha continuato a crescere. Le aziende iscritte sono (per l’esattezza) 36.600, per un giro d'affari complessivo attorno ai 70 miliardi. L'elenco ufficiale dei soci non esiste, ma solo in Lombardia, ex feudo dell'ex governatore Roberto Formigoni in caduta stile libero, sarebbero 6mila, più di quelli di Assolombarda. I documenti depositati sulla galassia si contano sulla punta delle dita. La Compagnia delle opere, si legge nello statuto, non è assimilabile a Confindustria perché non è di natura universalistica, anche questa sarebbe carino spiegarla meglio. Che ne dite? E se è vero che chiunque può affiliarsi alla “Compagnia”, è anche vero che può farlo solo sposando rigidamente un sistema di valori religioso estraneo alle altri imprese o organizzazioni.
Lo scopo attivo della Cdo

Non è quello di tutelare le proprie imprese, come dicono, ma è quello di costituire una maestosa e roboante lobbie in grado di condizionare le scelte politiche a seconda dei propri interessi di potere, finanziari e politici. E’ lo stesso presidente della Cdo, Giorgio Vittadini a dichiarare: “Lo scopo di un’impresa eccede lo scopo dell'impresa stessa”. Alè!

Il George Clooney della politica italiana. Daccò, Daccò, Daccò...













I soldi di 'sto       Daccò

E infatti “Il Celeste”, Roberto Formigoni, favorì la Compagnia delle Opere e per questo la sua giunta fu accusata per una storia di mazzette per una discarica. Più chiaro di così, agevolazioni garantite a pioggia ai soci riuniti in 36 sedi nazionali e 16 estere, davvero un ibrido che se vuole sa fare la voce robusta e influente. 
Travolgente! Straripante! Incontenibile! Ardente!
Proprio il tipo di religione affaristica che non piace, a mio avviso al Papa. Per il resto ho cari e care amici di Cl con cui parlo molto liberamente, senza pregiudizi, come ho rapporti d'amicizia con chi non è così fans di quella che è una macchina da far soldi. Ciò che manca a Comunione Liberazione, è il limite. Se le cose vanno bene, bene, ma non eccedere nel mondo degli affari con colossi che hanno le mani imbrattate di sangue sarebbe cosa molto gradita a chi si proclama cristiano e poi fa affari con la parte lercia del mondo. Poi se cominciamo ad indossare certe giacchette...