Notti notturne

mercoledì 7 maggio 2014

Neuro Totalitarismo Mediatico

      Neuro      
Totalitarismo
Tecno-Maya 
La      cattura 
digitale

di Franco (Bifo) Berardi*

Il testo è la traduzione italiana di "Technolotalitarism in Technomaia", pubblicato da Semiotexte e presentato alla Biennale del Whitney Museum of American Art, museo d'arte moderna statunitense fondato negli anni trenta a Manhattan e dedicato alle opere di artisti americani,tra cui Edward Hopper e Alexander Calder.
  (Premessa)
Un famoso asceta di nome Narada, 
dopo tutti i suoi atti di devozione ricevette la visita del divino Vishnu, il quale comparendogli gli disse che avrebbe fatto qualunque cosa il saggio gli chiedesse. “Mostrami il potere magico del tuo maya”, gli chiese Narada. Vishnu acconsente e gli fa segno di seguirlo.

L'asceta Narada
Camminano e a un certo punto si trovano su una strada deserta nel sole del mezzogiorno e Vishnu, assetato, chiede a Narada di andare al villaggio che sta poche centinaia di metri più avanti, per procurargli un po’ d’acqua. Narada corre avanti e bussa alla porta della prima casa che incontra. Gli apre la porta una ragazza bellissima, l’asceta la guarda e le dice per quale ragione è venuto. Entra in casa e i genitori della ragazza lo accolgono con il rispetto dovuto a un sant’uomo. Il tempo passa, Narada sposa la ragazza, conosce le gioie del matrimonio e le durezze della vita contadina. Passano dodici anni, Narada adesso ha tre figli e dopo la morte del suocero diviene padrone della fattoria. Ma nel dodicesimo anno piogge torrenziali inondano la regione. Durante la notte il bestiame annega nei flutti e la casa crolla. Narada lotta per mettere la famiglia in salvo dall’alluvione. Con una mano sorregge la moglie, con l’altra due bambini mentre il più piccolo è sulle sue spalle.
L'infinitamente affascinante Vishnu

Ma il   peso è troppo 

grande, scivola e il piccolo cade nell’acqua. Narada vorrebbe salvare il bambino, ma è troppo tardi. Mentre cerca il piccolo le acque portano via gli altri due, e poco dopo la moglie. Anche Narada cade, e i flutti lo portano via quasi svenuto. Quando, disteso su una roccia torna in sé, ricorda la sue disgrazie e scoppia in un pianto dirotto. Sente una voce familiare: "figlio mio, dov’è l’acqua che dovevi portarmi? E’ più di mezz’ora che aspetto”. Narada volge la testa, al posto dell’acqua che trascinava tutto, c’è il panorama deserto abbagliante nella luce del solleone. E il dio gli chiede: “Ora hai compreso il segreto del mio maya?”


Premessa per una conoscenza maggiore
Il filosofo Jean Baudrillard, 
Più precisamente come viviamo la tecnologia digitale che ha dato ai media un massiccio potere che agisce sulla mente, affinché la Mediasfera si presenti come un incantesimo che avvolge la Psycosfera. Nella sfera digitale l’umanità passa sempre più tempo con fantasmi elettronici, anche se di tanto in tanto l’incantesimo tecno media, si rompe perché finestre sbarrate si spalancano improvvisamente ed entra il vento della gioia o la tempesta della disperazione, così che una luce inquietante entra nella scena dell’immaginazione sociale e riemergono frammenti dimenticati dell’Inconscio. L’incantesimo Semiocapitalista, astrazione finanziaria che cattura il corpo sociale e lo consegna al codice economico, in cui l’esperienza è sottoposta al potere di uniformazione sino al Baudrillard, allora fresco allievo uscito dalla scuola barthesiana, che compie la prima radiografia del sistema degli oggetti e dei prodotti di consumo. Siamo al passaggio dal capitale al Semiocapitale. Le linee di fuga si possono trovare solo quando l’incantesimo stratificato si lacera e riemerge l’Inconscio stratificato per ristabilire una forza collettiva capace di far fronte senza deleghe, sposando la realtà, senza fughe nell'era della Tecnomaia, pronta a fauci aperte per divorare.
Ho deciso, prenderò un'indecisione.
L
'insicurezza come anticamera della sfiducia
L'esperienza     è
l'unica       realtà
La realtà è il punto di intersezione di innumerevoli proiezioni che provengono dall’in-tenzionalità di esseri viventi e senzienti. L’esperienza è l’accesso alla realtà, ma è anche l’atto di proiezione della realtà sullo schermo della percezione condivisa. E’ attenzione, ma anche in-tenzione. Esperienza significa aprire gli occhi e vedere il mondo esistente, ma significa anche maya, proiezione di mondo, visione del diverso. Gli esseri umani sono simili e diversi contemporaneamente.
La conoscenza è un processo di ricerca costante. Il confine tra normale e anormale, norma e devianza, malattia e salute è molto labile e sempre in movimento. E' provato che questi malesseri privati e quindi sociali, se proiettati sul Web, hanno un potenziale superiore con tutte le incognite che il media porta in sè. L'educazione è un processo lungo di maturazione che deve tener conto delle specificità di ogni essere umano, di ogni generazione e di ogni epoca storica, ma reale.
Il tempo è temibile non tanto perché uccide,
quanto perché smaschera (Nicolás Gómez Dávila)

L’etimologia
della   parola
esperienza ha qualcosa a che fare con l’atto di andare attraverso, sperimentare e vivere, anziché farsi un cliché di fuga attraverso 100 artifici che la Tecnomaya propone a costi sempre più bassi se non nulli. Solo se vai at\traverso provi i luoghi che la vita ti presenta e sarai esperto. L’esperienza è il processo di attraversamento che non conoscevi, così da poterne trarre un significato. L'esperienza è l’atto di personalizzazione di un posto che avete conosciuto, che avete fatto vostro per cognizione e sfumature dei particolari.  
Aldous Huxley
OBieTtivo                           VisIOnario   
“L’esperienza non è questione di avere effettivamente nuotato nell’Ellesponto o di aver danzato con i dervisci, o di aver passato la notte in un dormitorio pubblico. E’ questione di sensibilità e intuizione, è questione di vedere e sentire le cose significative, di stare attenti ai momenti, di capire e coordinare. Esperienza non è quello che accade a un essere umano, ma quel che un essere umano fa di quel che gli succede". Aldous Leonard Huxley, Texts and Pretexts, Introduction, 1932. Nacque il 26 luglio 1894 a Godalming, nella contea del Surrey, in Inghilterra. E' il figlio dello scrittore Leonard Huxley. Famoso per notevoli romanzi di fantascienza, ha pubblicato saggi, racconti brevi, poesie e racconti di viaggio. Un visionario obiettivo, convinto dell'essere come esperienza, anche se alterata. 
Il mondo che verrà sulle ali della vita,
vissuta come esperienza singola, propria, soggettiva, reale


Il mondo che
a/traverso


Esperienza  non è solo l’atto di esporre la pelle e la mente al flusso di stimoli che vengono dall’ambiente. E’ anche adattamento della mente e della pelle all’ambiente e attiva proiezioni inerenti alle aspettative dello sperimentatore. In questo senso esperienza è singolarizzazione dell’ambiente, modellazione singolare del mondo. L’esperienza implica non solo percezione attenta, ma anche intenzionalità.

Edmund Husserl
Maurice Merleau

La Vita, è l'Esperienza
Merleau Ponty parla di intenzionalità come atto di identificazione che viene dal mondo vivente del soggetto e si proietta sul mondo, che è oggetto, gettato là fuori. E aggiunge: “Il mondo non è quello che io penso, ma ciò che attraverso”. Husserl scrive: “Il riferimento al mondo di esperienza è un riferimento della vita, cioè il mondo nel quale noi siamo sempre già viventi, il mondo che fornisce il campo di ogni operazione cognitiva”. Questo significa che non faremo esperienza del mondo, ma useremo (o riceveremo o accederemo) a dati già esperiti su un oggetto che non è oggetto della nostra esperienza, ma semplicemente riferimento a un mondo preconfezionato. Il mondo, come esperienza e proiezione, è alla fine evacuato e sostituito dall’accesso all’esperienza simulata omologata, l’esperienza dello sciame, sempre più incline alle pulsazioni webbiane.
La cattura della tua 
attenzione
La contraddizione fondamentale del Semiocapitalismo è l’incompatibilità del ciberspazio col cibertempo. Più semplicemente, essendo un prodotto delle innumerevoli fonti di proiezione virtuale, l’espansione del ciberspazio è illimitata. Il cibertempo al contrario non è infinitamente espandibile. Esso è composto del tempo di attenzione, che non può essere intensificato oltre un certo punto a causa delle sue limitazioni fisiche emozionali e culturali. In termini economici il prodotto della semio-produzione supera infinitamente il mercato dell’attenzione, il che significa che il fenomeno di crisi ciclica che Marx considerava un effetto della sovrapproduzione nella sfera del capitalismo industriale non è più ciclica, ma permanente. Secondo Jonathan Crary, il bisogno capitalista di espandere il mercato conduce a un’incessante stimolazione dell’attenzione sociale.
Jonathan Crary
L'assedio  all’attenzione
causa una contrazione del tempo disponibile per l’elaborazione emozionale e per la decisione razionale che un tempo era la condizione della politica o sociale.
Questa è la ragione per cui le scelte politiche sembrano prive di razionalità e le relazioni sociali diventano brutali, aggressive. Perché il tempo per l’elaborazione razionale ed emotiva è tagliato fino al punto che la società sembra agire in stato confusionale, come spesso fa chi ha dormito troppo poco o prende droghe stimolanti per tenersi sveglio. Il libro di Crary si concentra soprattutto sulla riduzione del tempo di sonno come effetto dell’attacco economico al tempo di attenzione.
"Dice Ippocrate che è mortale la malattia in cui il sonno è doloroso, non mortale quella in cui dà sollievo. Con laudano, morfina, barbiturici, abbiamo perso di vista questa distinzione, in un'epoca tecnologicizzata e priva di riferimenti personali o culturali"
(Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo)
Il sonno     contro
il furto del tempo

“Non dovrebbe sorprendere il fatto che c’è dovunque un’erosione del tempo di sonno. Nel corso del ventesimo secolo ci sono state continue invasioni e di conseguenza l’americano contemporaneo oggi dorme mediamente sei ore e mezzo per notte, che è molto meno delle otto ore di una generazione fa, e (per quanto sia difficile da crederci) dalle dieci ore dell’inizio del ventesimo secolo”.

Il sonno, in effetti, si può considerare come una “interruzione senza compromessi del furto di tempo che il capitalismo opera su di noi”. Una società di insonni non è affatto confortevole e l’aumento di produttività è pagato in termini di perdita di razionalità e di rispetto per la vita. L’irrazionale esuberanza degli agenti finanziari che prendono droghe per poter continuare a fare i loro traffici finanziari sui loro computer notte e giorno, ha già portato il mondo sull’orlo dell’abisso e ce lo riporterà nuovamente.
          Come conclusione Crary suggerisce:
Il sonno è la sola barriera che rimane, la sola condizione naturale persistente che il capitalismo non può eliminare”
Ma c’è un’altra   barriera naturale all’invadente violenza informativa, mediatica e finanziaria: la morte. Il suicidio si diffonde dovunque, come un effetto dello stress sociale, dell’impoverimento emotivo, dell’aggressione contro l’attenzione, dello svilimento culturale, del dibattito proteso spesso verso livelli poco eccellenti. Questo dato, confluisce molto più di quanto si creda nella nostra vita quotidiana e reale. Non credo sia un caso se l’OMS rileva che negli ultimi 45 anni il tasso di suicidio è cresciuto del 60% nel mondo. Quel che ho detto sull’esperienza in generale si può dire dell’orientamento. Esso è sia la capacità di seguire istruzioni cartografiche, sia la capacità di disegnare una mappa. L’esperienza dell’orientarsi consiste nel perdersi nel territorio e nel raccapezzarsi creando una singolare percezione dello spazio. Nel suo libro "Perdersi", Franco La Cecla, esamina anche gli effetti di disorientamento che provoca nelle persone l’uniformazione moderna dello spazio urbano:
La faciltà orienta il perdiota. Slang di algoritmi in lettere prodotte da numeri
Franco La Cecla, antropologo e
architetto italiano, autore di "Perdersi"

  
      “Il funzionalismodell’edilizia - afferma La Cecla - moderna si basa sull’assunto che il cittadino non deve perdere tempo con una relazione troppo complessa con il suo ambiente. Basta che il suo ambiente funzioni, e potrà trasferirsi da una periferia all’altra seguendo le esigenze del lavoro. Questo motiva anzi implica l’anonimità delle periferie, pensata come bene necessario per formare un nuovo tipo di cittadino. Ogni transfert emotivo sul proprio ambiente è considerato controproducente e inutile e superato. L’ambiente non va sentito, va fruito. Questa operazione richiede la produzione di un orientamento standardizzato”.
Sangre, loviente in core, Amai ma come moro non vivrò mai, Sangre... 
La creazione
degli     spazi
funzionali che Marc Augé ha definito non-luoghi, conduce alla cancellazione della relazione singolare tra la mente l’occhio e il corpo individuale e lo spazio. Poco alla volta la rimodellazione moderna del territorio, diretta all’aumento della produttività del territorio urbano e alla facilitazione del trasporto automobilistico nelle aree metropolitane, ha cancellato i segni del passato storico, e in generale i segni che potrebbero produrre una memoria emotiva. In un testo scritto nei primi anni del ventesimo secolo Rainer Maria Rilke identificare la standardizzazione dei luoghi con l’influenza americana.



Dall’America 
emozioni senza     opzioni
Questi sono gli anni della piena implementazione del modello capitalista, sono gli anni della sottomissione del nostro tempo al ritmo della macchina economica. “Per i padri e i padri dei nostri padri, una casa, una fontana, una torre significavano molto di più. Ora, dall’America ci impongono nuove opzioni senza emozione” dice Rilke, ne le "Lettere".
Lettere di un giovane poeta Rainer Maria Rilke
Non si dimentichi che i numeri relativi al suicidio non includono i tentativi che si possono calcolare come venti volte più frequenti dei suicidi realizzati. Una profonda depressione emotiva si diffonde sul pianeta mentre l’assolutismo del capitale afferma il suo diritto a un controllo illimitato sulle nostre vite. Il Semio-capitalismo si infiltra nelle cellule nervose dell’organismo cosciente, inoculandovi un sentimento mortifero che permea l’Inconscio collettivo, la cultura e la sensibilità. Un ovvio effetto della deprivazione del sonno, una conseguenza ovvia dello sfruttamento dell’attenzione. La cattura digitale dell’attenzione e dell’esperienza è stata l’obiettivo cruciale della corporation la cui missione è la dinamizzazione della relazione tra la rete e l’utente di rete, tra la macchina e il lavoratore cognitivo: Google.
Massimizzare
gli       occhi


Sempre
secondo
Crary,
alla fine degli anni '90, quando Google era una giovane società privata: "il suo futuro amministratore articolava già il contesto in cui l’azienda avrebbe potuto fiorire". Il dottor Eric Schmidt dichiarava che il ventunesimo secolo sarebbe stato il secolo dell’economia dell’attenzione e che le corporation globali dominanti sono quelle che riescono a massimizzare il numero di occhi che possono impegnare e controllare. L’intensità della competizione per accedere e controllare le ore sveglie di un individuo ogni giorno è il risultato dell’enorme sproporzione tra i limiti temporali umani e la quantità quasi infinita del contenuto che viene portato sul mercato. 
    Smart, miseria e povertà
L’impero Google è stato costruito sulla cattura dell’esperienza dell’utente per poter accrescere il valore e la produttività. Durante la creazione della macchina che drena attenzione il personal computer è stato largamente sostituito dai telefoni cellulari di ultima generazione definiti come smartphone, così che l’accesso è divenuto mobile, e pervade ogni momento del giorno e della notte. Smart è tutto ciò che cattura intelligenza, e la rende funzione dipendente della produzione di valore. Smart è ogni oggetto o procedura che contribuisce alla sottomissione volontaria del lavoro cognitivo alla macchina che produce miseria e ignoranza. Smart si dovrebbe tradurre con la parola: servile. Camminando per le strade della città in cui il tasso di connettività è il più alto nel mondo, la città di Seoul, sono rimasto impressionato dalla quantità di gente che cammina guardando lo schermo del suo smart-phone in continuazione, come se fossero guidati da segnali trans-mentali. Ho anche notato una sorta di disattenzione per il panorama fisico circostante. Poi ho scoperto che la Corea è il numero uno nel mondo anche per il tasso di suicidio.
Furto del tempo. Ritenuto, quest'ultimo, qualcosa che c'è, ma non è così importante, tanto c'è. Quando capiremo che il tempo è "cosa" preziosa, avremo raggiunto un grande traguardo della nostra vita, avendo avviato il processo elaborativo della morte e che non siamo infiniti 



La cattura del
nostro tempo
Secondo Jean Piaget, il processo di familiarizzazione con l’ambiente e l’interiorizzazione dello spazio circostante è una sorta di scoperta che inizia nei primi giorni della vita e determina la costruzione di uno spazio interiore che diviene mappa di orientamento e condizione di ulteriori acquisizioni. L’orientamento è l’abilità cognitiva consistente nel riconoscere i caratteri fisici dell’ambiente circostante e nel costruire una mappa interiore che rende possibile degli spostamenti finalizzati nello spazio. Spesso capita che la gente smetta o non abbia mai dato valore al tempo che hanno a disposizione, così la vita passa, senza più tornare e noi non siamo più in grado di capirlo razionalmente. Il tempo così viene molto sprecato, soprattutto in qualcosa che non merita, molto spesso, la nostra attenzione.

La mappa interiore
Jean Piaget
Il processo di
mappatura interiore
che precede l’orientamento implica una relazione altamente singolare con l’ambiente, una selezione visuale ed emozionale di luoghi, segni, luci, bagliori odori. Il territorio nel quale camminiamo stimola effetti emozionali nella nostra mente: la memoria dei luoghi che abbiamo attraversato è la segnatura emozionale e quindi la singolarizzazione dello spazio esterno. Una volta che abbiamo registrato i punti caratterizzanti del territorio, questo diviene la nostra mappa interiore, la condizione per ulteriori orientamenti, per nuove scoperte, nuove registrazioni e per la interminabile mappatura del mondo. La mappa della città diviene la rappresentazione della persona che ha vissuto in quel luogo, che da quel posto s'è fatto sedurre sul piano emozionale e per questo nasce sponraneo il sentimento umano. Come Borges suggerisce in una poesia in cui parla del sopravvenire della cecità, ricorda la città come mappa intima della sua vita.
Elogio   dell'ombra
Vivo tra forme luminose e vaghe
che non sono ancora le tenebre.
Buenos Aires, che prima si lacerava in suburbi
verso la pianura incessante,
è diventata di nuovo la Recoleta,
il Retiro, le sfocate case dell’Once
e precarie e vecchie case che chiamiamo ancora Sur.
Quei cammini furono echi e passi,
donne, uomini, agonie, resurrezioni, giorni e notti,
dormiveglia e sogni, ogni infimo istante di ieri
e di tutti gli ieri del mondo,
la ferma spada del danese e la luna del persiano,
gli atti dei morti, il condiviso amore, le parole,
Emerson e la neve e tante cose.
Adesso posso dimenticarle.
Arrivo al mio centro, alla mia algebra,
alla mia chiave, al mio specchio.
Presto saprò chi sono.
(Jorge Luis Borges)

Resistere alla mutazione?
Dovremmo pianificare una resistenza alla mutazione?
Sarebbe  una scelta reazionaria e tecnofoba e soprattutto un obiettivo impossibile. Non penso che sia possibile resistere alla mutazione. L’innovazione tecnologica infatti genera strumenti che rimodellano l’ambiente sociale, rafforzano coloro che aderiscono all’innovazione, e marginalizza coloro che resistono. Perciò la resistenza sarebbe inutile. Quando si verifica il cambiamento nel campo delle tecnologie di comunicazione, gli individui non possono resistere alla cattura. La diffusione di tecnologie di rete accelera il passo dell’interazione. Accettare la sfida è quindi inevitabile, e solo accettando la sfida possiamo vedere quale sarà l’alternativa di domani.
Esperienza sciame
Nel frattempo sta per essere lanciato un nuovo strumento che rappresenta un passo ulteriore nella mutazione cognitiva in corso. Google, la più rivoluzionaria corporation di tutti i tempi, ha aperto la strada verso la cancellazione definitiva della singolarità dell’esperienza, e di conseguenza alla cancellazione di ogni possibile singolarizzazione della vita nel mondo.
Durante il primo decennio del nuovo secolo, Google ha agito come universale macchina di drenaggio del signficato. Catturando e raccogliendo miliardi e miliardi di atti individuali di attribuzione di significato di innumerevoli utenti nel mondo, Google ha creato la macchina più flessibile mai concepita per la uniformazione connettiva (e la desingolarizzazione) dell’esperienza. Le risposte di Google, in effetti, sono influenzate dalle domande precedenti e dalle risposte precedenti dell’utente.

Google sa
quello   che ti
occorre, e tu sai che Google sa quel che tu sai, e Google sa che tu sai che Google sa quel che tu sai. Perciò la risposta alla tua domanda sarà esattamente quella di cui hai bisogno perché le tue domande sono sempre più disegnate da Google, dal momento che Google è stato disegnato dalle tue domande, e il tuo mondo è stato disegnato dal sistema di domande e di risposte tra te e Google. Nell’anno 2013, mentre scrivo queste pagine, la più flessibile e più libera, e al tempo stesso la più totalitaria corporation di tutti i tempi (Google naturalmente) sta lanciando GoogleGlass, un prodotto che promette di essere il codificatore e decodificatore definitivo dell’esperienza umana. Indossando Google glass nel prossimo futuro si potrà ricevere informazione sull’oggetto che hai di fronte, direttamente sullo schermo che è posto all’altezza degli occhi nello spazio tra l’osservatore e l’oggetto della visione. In altre parole GG è un computer indossabile con un’interfaccia ottica che fornisce informazioni sull’oggetto che state vedendo.
Occhiali Googleglass, "a realtà aumentata"
Supponiamo di trovarci a Roma,
proprio di fronte al Colosseo. Puoi cliccare sugli occhiali Googleglass e riceverai informazioni sul Colosseo. Dato che l’informazione fornita da Google è l’informazione media caricata dagli utenti Google, l’esperienza dell’utente di Googleglass sarà più o meno uniformata. Supponiamo di incontrare una persona che non conosciamo ancora: Googleglass ci dirà chi è questa persona, così potremo interagire seguendo i suggerimenti le implicazioni che saremo condotti a trarre dall’informazione di GG. Poco alla volta il mondo intero, che è già mappato da Google maps, sarà ricodificato da Google glass, così potrà avere accesso all’esperienza già esperita e che GG rende disponibile. Questo significa che non faremo esperienza del mondo, ma useremo dati già esperiti su un oggetto che non è oggetto della nostra esperienza, ma semplicemente riferimento a un mondo preconfezionato. Il mondo, come esperienza e proiezione è alla fine evacuato, sostituito dall’accesso all’esperienza simulata omologata, definita l’esperienza dello sciame.

Sottomissione totalitaria del sistema nervoso
Il gioco dei     prossimi anni
L'alternativa che affronteremo nel prossimo futuro è ora evidente: è l’alternativa tra sottomissione totalitaria del sistema nervoso alla governance semio-finanziaria del capitalismo, e lo svincolamento dell’energia nervosa e dell’attività dell’intelletto generale, che è l’espressione organizzata dell’energia nervosa da quelle regole semio-finanziarie che sono inserite nella governance del sistema. Questo è il grande gioco dei prossimi decenni. Tutti gli altri giochi di potere sono stati giocati, e tutti sono stati perduti. Ma il gioco della neuroplasticità che mira allo svincolamento dell’autonomia dell’intelletto generale dalla gabbia neuro-totalitaria è appena cominciata, o forse deve ancora cominciare: stiamo solo cominciando a vedere la possibilità di un processo di svincolamento dell’attività mentale dall’incantesimo del Tecnomaya. O l’intelletto generale sarà codificato dalla matrice semiotica dell’economia di accumulazione, e l’attività sociale sarà trasformata in un sistema di sciame connesso al livello tecno-neurale, oppure l’intelletto generale si ricongiungerà con il suo corpo sensibile e creerà le condizioni dell’indipendenza della conoscenza dalla matrice, ristabilendo le condizioni della singolarità dell’esperienza.
Siamo ancora in tempo?

Il dinamismo dei prossimi decenni

Tutti gli altri giochi di potere sono stati già giocati e tutti sono già stati perduti. Ma il gioco della neuro plasticità che mira allo svincolamento dell’autonomia dell’intelletto generale dalla gabbia neuro-totalitaria, è appena cominciato o forse deve ancora cominciare, o stiamo solo cominciando, a cogliere le possibilità di un processo di svincolamento dell’attività mentale dall’incantesimo del Tecnomaya.
Salute      mentale
O l’intelletto generale sarà codificato dalla matrice dell’economia di accumulazione e l’attività sociale sarà trasformata in un sistema di sciame connesso a livello tecno-neurale, oppure l’intelletto generale si ricongiungerà con il suo corpo sensibile e creerà le condizioni dell’indipendenza della conoscenza dalla matrice, ristabilendo le condizioni della singolarità dell’esperienza reale, concreta, per vivere un'esperienza non mediata da altri. Aspetto che abbiamo perso come esigenza primaria e importante per la salute mentale.
Franco Berardi (Bifo), nato a Bologna nel 1949, è scrittore, insegnante, mediattivista. Negli anni della gioventù prese parte al movimento studentesco bolognese e all'organizzazione Potere operaio. Nel 1975 fondò A/traverso (1975-81), e tra il 1976 e il 1978  partecipò alla redazione di Radio Alice. Fuggito a Parigi nel 1977 collaborò a lungo con Felix Guattari. Negli anni '80, durante tre anni di permanenza a New York collaborò come giornalista musicale alla rivista milanese Musica 80. Negli ultimi anni è stato coinvolto in molti progetti di comunicazione, tra i quali Recombinant.org. Negli anni '80 e '90 pubblicò Mutazione e ciberpunk, Come si cura il nazi, Neuromagma, Exit, Felix, Una stagione all'inferno. The soul at work (pubblicato in inglese nel 2009 dall'editore californiano Semiotexte), è tradotto in molti paesi del mondo, seppur non in Italia. Ha creato e diretto European school of social imagination (SCEPSI). Attualmente collabora alla creazione di un centro di ricerca sul futuro del cervello umano.